Affiancare una nuova opera architettonica, ad un’opera magistrale, conosciuta in tutto il mondo, come il museo d’arte moderna di Richard Meier, pone a priori, la necessità di fare delle scelte determinanti. Verrebbe quasi voglia, presuntuosamente, di mettersi in competizione stimolati dai volumi puri e candidi e cercare di progettare un edificio in sintonia e quasi “figlio” dell’opera del maestro.
Io ho invece preferito inserire, quasi come una mediazione culturale, un edificio che porti nella piazza delle citazioni-sensazioni che appartengono alla storia dell’arte di Barcellona con lo scopo di creare un legame tra il passato e il moderno, proponendo severità e creatività, che sono a mio avviso i due caratteri distintivi della Catalogna.
Visto che la funzione prevalente dell’edificio è quella di ostello della gioventù, vorrei che il giovane visitatore, entrando, riscoprisse l’impressione di grande tranquillità e serenità interiore attraverso una rivisitazione moderna del gotico catalano. Un ingresso con un interno spoglio e austero, colonne che si slanciano verso l’alto e luce che filtra attraverso vetrate alte e ad arco acuto.
Vorrei far rivivere in piccola parte l’emozione che deve avere avuto a suo tempo Anton Gaudì entrando per esempio nella chiesa Santa Maria de Mar XIV secolo o nella cattedrale per immaginare di realizzare la sua opera più famosa “La Sagrada Familia”, ancora incompiuta, ma un richiamo al quale nessun viaggiatore passato per Barcellona è stato capace di rinunciare.
Lo spirito di Gaudì pervade ancora oggi la scena architettonica di Bracellona e Il così detto “modernismo catalano” è ben presente con molte opere architettoniche, nell’immagine della città.
Ma Barcellona è città d’arte e molti artisti l’hanno caratterizzata. Non ultimo Juan Mirò del quale mi piacerebbe poter cogliere il lato solare della Catalogna attraverso le sue opere fatte di segni gioiosi e quasi infantili. La location dell’edificio infine merita soluzioni della massima trasparenza e che consentano la massima visione della città da qualsiasi piano.
Ho progettato la struttura come se poggiata su un basamento rivestito in pietra di catalogna ed esterni in vetro, protetti da frangisole in alluminio ed una architettura di interni estremamente aerea, grazie al largo uso di ampi spazi vuoti, grandi vetrate, passando da una zona all’altra si possono cogliere ampi scorci di paesaggio esterno.
|